Maggio
Piemonte
Oggi vi porto alla scoperta della Valle Cervo, territorio poco conosciuto dal punto di vista escursionistico, ma unico nel suo genere. Davvero sorprendente! Mi sono imbattuta in questa valle quasi per caso ma mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Vi racconterò della mia escursione al Lago della Vecchia e del mio girovagare per i due borghi di Piedicavallo e Rosazza. Sicuramente tornerò, perché molto altro ci sarebbe da scoprire e conoscere di questo suggestivo territorio.
La Valle Cervo è un territorio montano del Piemonte settentrionale, al confine con la Valle D’Aosta. Ci troviamo in provincia di Biella e questa stretta valle, percorsa interamente dal torrente Cervo, si snoda dal paese di Piedicavallo fino a raggiungere proprio la città di Biella.
La popolazione di questo territorio è da sempre specializzata nel lavoro di muratura ed è per questo che la Valle Cervo è anche chiamata valle della pietra. Queste zone sono da sempre caratterizzate dall’emigrazione stagionale degli uomini della valle, che in inverno si spostavano per effettuare imponenti lavori di edilizia, come a Fenestrelle o a Bard.
Scorcio di Rosazza, Valle Cervo
Parte del territorio della valle Cervo rientra nell’area dell’Oasi Zegna, un parco naturale ad accesso libero creato dalla volontà di Ermenegildo Zegna di valorizzare il territorio e accrescere il benessere della comunità.
L’alta Valle Cervo è, per buona parte, caratterizzata in quota dalla presenza di alpeggi e rifugi e comprende centri di valore storico come Rosazza, Piedicavallo e Campiglia Cervo. Questa zona della valle è piuttosto stretta e scarsamente abitata e la natura, verde e rigogliosa, la fa da padrona. I due versanti del torrente cervo vengono definiti, dagli abitanti della zona, Banda Veja (il versante più in ombra) e Banda Sulìa (il versante più soleggiato).
L’antico nome dell’alta Valle Cervo è Bürsch parola che significa casa o dimora; questa parola ancora oggi ricorre spesso tra le popolazioni di queste aree ed è stato istituito il centro di documentazione dell’alta Valle Cervo con lo scopo di ritrovare e catalogare documenti, oggetti e testimonianze della storia della valle.
Se volete scoprire le meraviglie naturali dell’alta Valle Cervo vi segnaliamo tre escursioni molto interessanti: il cammino tra il Santuario d’Oropa (Valle Oropa) e il Santuario di San Giovanni D’Andorno (Valle Cervo), la salita alla Madonna della Neve (partenza da Rosazza o Piedicavallo) e la salita al Lago della Vecchia, da me personalmente affrontata.
La poco battuta salita al Lago della Vecchia parte dal paese di Piedicavallo ed è completamente percorsa da un’antica mulattiera, fatta costruire da Federico Rosazza Pistolet, che permetteva gli scambi tra la Valle Cervo e la Valle Lys (territorio della Valle D’Aosta). Questa zona era, infatti, crocevia di scambi economici e sociali tra le popolazioni delle due vallate, rapporti estremamente duraturi tanto che, ancora oggi, ogni anno nei pressi del lago e del rifugio avviene il tradizionale incontro delle due vallate.
Pannello “Paesaggi di pietra”
Pannello “L’abitato di Piedicavallo”
Pannello “La donna Valligiana”
Questa escursione la definirei mediamente impegnativa: sale costantemente e inesorabilmente fino al lago ma la mulattiera rende la camminata abbastanza comoda.
Fate attenzione se vi avventurate lungo questo sentiero con la pioggia (come ho fatto io), poiché la pietra della mulattiera è resa estremamente liscia e scivolosa.
Consiglio questa escursione per i meravigliosi colori che accompagnano tutta la camminata e per le caratteristiche borgate che incontrerete durante la salita; lungo il sentiero troverete dei pannelli informativi che raccontano la vita della valle nei tempi antichi. Li ho travati davvero molto interessanti.
DATI TECNICI DELL’ESCURSIONE
Fontana di Piedicavallo
Per raggiungere il Lago della Vecchia si parte da Piedicavallo, seguendo il segnavia E50.
La partenza da Piedicavallo (1050 m) è accompagnata da un bellissimo bosco di faggi, che mi accompagna almeno per metà della salita, per lasciare poi spazio ad una vegetazione più arbustiva ma comunque molto rigogliosa. Non ho mai visto un sentiero tanto verde e pieno di vegetazione come questo…davvero incantevole!!!
Di quando in quando si incontrano delle cascate e bisogna affrontare qualche guado ma nulla di particolarmente difficile.
Faggeta…
…ancora faggeta
Lungo la salita si incontrano gli antichi borghi montani di Alpe Rosei (1185 m) e Alpe Casette (1410 m), che un tempo popolavano la valle. Alpe Rosei è oggi un borgo completamente ristrutturato e riadattato per scopo turistico.
Alpe Rosei
I Casolari dell’Alpe Rosei
Salendo ancora si incontra l’Alpe La Vecchia inferiore e, dopo pochi minuti, si raggiunge la tappa finale del sentiero: il Lago della Vecchia (1868 m), situato ai piedi del monte Cresto da cui nasce il torrente Cervo.
Alpe La Vecchia inferiore
Lago della Vecchia
Lago della Vecchia
Poco prima di arrivare al lago c’è il rifugio Lago della Vecchia, aperto solo nei mesi estivi da giugno a settembre, e dotato di 12 posti letto e servizio di ristoro. Adiacente al rifugio c’è il bivacco invernale Maria Cristina dotato di 7 posti letto. Il bivacco mi ha davvero dato una bella mano permettendomi di rifugiarmi dalla pioggia per mangiare il mio pranzo al sacco. Per ringraziarlo una dedica era d’obbligo.
Rifugio Lago della Vecchia
La nostra dedica al bivacco Maria Cristina
Focus
Nei pressi del Lago della Vecchia troverete una grossa pietra su cui, per volere di Federico Rosazza Pistolet, Giuseppe Maffei incise la storia della vecchia e dell’orso che poi divenne leggenda.
La leggenda del lago narra di un giovane guerriero innamorato di una fanciulla del paese. I due ragazzi dovevano sposarsi in riva al lago ma, al momento del matrimonio, la sposa attese il guerriero invano, vicino ad una roccia, per tutto il giorno e tutta la notte. Quando le dissero che il promesso sposo era stato ucciso in un bosco, la fanciulla volle seppellirlo nel lago. Qui rimase tutta la vita a custodire il suo amato in compagnia di un orso. Invecchiata, venne considerata una maga e, alla sua morte, fu sepolta anch’essa nel lago, in modo da potersi incontrare con il suo innamorato perduto.
Incisione della Leggenda della Vecchia
Piedicavallo è l’ultimo paese della Valle Cervo e conta meno di 200 abitanti. L’economia locale era caratterizzata dalla pratica dell’emigrazione stagionale degli uomini, che si trasferivano per molti mesi all’anno per lavorare nei cantieri edili. Questa pratica ha permesso ai valligiani di importare nel loro territorio idee innovative e di creare l’asilo, la scuola elementare, il teatro e una società di mutuo soccorso.
Una terribile alluvione si è abbattuta sulla Valle Cervo nell’autunno del 2020. Oltre ai tanti altri danni subiti dal paese e dalla valle, la piena del torrente Cervo ha trascinato con se l’antico Ponte della Coda, distruggendolo completamente. Il ponte è stato poi ricostruito in appena due anni e nel luglio del 2022 è stato inaugurato il nuovo Ponte della Coda con immensa soddisfazione e felicità della popolazione di Piedicavallo che tanto era legata al suo vecchio ponte.
Vecchio ponte di Piedicavallo
Nuovo ponte di Piedicavallo
Rosazza è un paese molto piccolo, che conta poco meno di 100 abitanti, ma ha un enorme rilievo dal punto di vista storico e artistico. Rosazza ha un aspetto del tutto particolare, per essere un paese di alta valle; è uno dei Borghi più belli d’Italia ma anche il “borgo più misterioso d’Italia”. Il suo fascino principale risiede nei simboli esoterici e nei messaggi occulti che si trovano disseminati per le vie e nei luoghi più importanti del paese. Questo è dovuto agli interventi edilizi apportati alla fine del ‘800 da Federico Rosazza Pistolet, senz’altro il suo cittadino più illustre.
Ponte di Rosazza
Particolari di Portali a Rosazza
Federico Rosazza Pistolet (1813-1899) nacque proprio in questo paesino da una famiglia nobile. Finanziò la costruzione di numerose opere a favore della popolazione della Valle Cervo come strade, mulattiere, fontane, abbeveratoi, edifici di pubblica utilità, dando lustro al paese e dandogli l’aspetto che vediamo oggi.
Il personaggio di Federico Rosazza Pistolet ha avuto anche un lato oscuro: durante la sua vita strinse forti legami con la Massoneria tanto da diventare Gran Maestro Venerabile della massoneria biellese. Si narra che organizzasse proprio a Rosazza le sue riunioni massoniche. Negli anni affidò al suo amico Giuseppe Maffei (1821-1901), pittore e architetto, anch’egli interessato all’occultismo, la realizzazione di alcuni edifici di pubblico utilizzo, come la Torre civica, il Castello, il Cimitero monumentale e la Chiesa dei Santi Pietro e Giorgio, disseminandoli di simboli e messaggi occulti legati alla massoneria.
Torre civica
Castello
Pannello del Castello
Chiesa dei Santi Pietro e Giorgio
Cimitero monumentale
Pannello del Cimitero monumentale